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Fattoria Coroncino si trova a Staffolo, in provincia di Ancona. E' stata stata fondata nel 1981 dagli attuali proprietari, Lucio Canestrari e sua moglie, Fiorella De Nardo, trasferitisi da Roma poco più che ventenni (Lucio è del 1959). La famiglia di Lucio era originaria di Staffolo, c'era ancora una casa di famiglia con quasi 2 ettari di terreno con grano e qualche filare di vite, uno zio mezzadro che dava qualche consiglio, per cui i 2 giovani sono partiti così, un po' alla volta. Le prime bottiglie sono del 1986. Lucio e Fiorella conducono ancora oggi direttamente le vigne e la cantina, aiutati soprattutto dal figlio Valerio, che dei tre (ci sono anche Fulvio e Gaia) è quello più interessato a seguire le orme dei genitori. Attualmente l’azienda si sviluppa su tre corpi, per una superficie totale di 17,5 ettari, di cui circa 10 di vigneto, pressocchè interamente coltivato a Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico, ed 1,5 ettari di uliveti. Si producono 40.000-50.000 bottiglie / anno, per un totale di 11 etichette, di cui 3 vengono fatte sempre, mentre 8 si fanno quando lo consente l'annata. Fin da subito Lucio e Fiorella hanno cercato di lavorare sulla qualità del Verdicchio per riscattarlo dallo stereotipo di vino economico per pizzeria di quart'ordine. Parlando con Lucio, ti spiega che lui è un viticoltore di buonsenso, che applica nei campi la diligenza del buon padre di famiglia. E' un biodinamico di fatto e non per carte. Dal 1983 lavora con l'inerbimento naturale dei vigneti, dal 1992 tiene sotto controllo malattie fungine e insetti con la lotta integrata e biologica, dal 1995 non concima per mantenere integro il profilo del terroir: il sapore dell'uva deve essere dato dal suolo e non dai concimi. Dal 1996 non usa più il legno per gli stessi motivi, anche se lo scorso anno, su insistenza di alcuni clienti, ha comprato due tonneau. Lo scopo finale è produrre vini naturali, salutari, digeribili e buoni , per LORO e per i clienti. Il motto aziendale è una locuzione romana: "‘‘N DO ARIVO METTO ‘‘N SEGNO". Significa: faccio quel che posso e, poichè lo faccio al meglio, si vede fin dove è fatto!
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Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito Bambulè 2010
DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi
Fattoria Coroncino
Con l'acquisto di questo prodotto è possibile raccogliere 1 punto fedeltà (regolamento).
Bambulè è un simbolo "mantrico", indiano o buddhista, chiamato anche Om (o Aum o Ohm) e significa eterno. Rappresenta in pratica la ripetizione, il ciclo dell'universo.
Bambulè viene prodotto solo quando l'annata lo consente, o meglio, come dice Lucio, il produttore, quando l'annata e lo spirito del vignaiolo concordano.
Quest'annata nasce da vigne giovani, 7-8 anni di vita.
E' ottenuto da uve Verdicchio appassite sulla pianta, senza taglio del tralcio: una surmaturazione.
Dopo la pressatura soffice, la fermentazione è in legno piccolo vecchio.
Resta in legno con le feccie e passa in acciaio solo poco prima dell'imbottigliamento, a fine 2011.
Possibili abbinamenti sono con pasticceria secca e formaggi, ad esempio cantucci e pecorini stagionati.
Passiti: non solo cantuccini e pasta di mandorle, please! A cura di Franco Ziliani
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Il Bambulè impressiona innanzitutto per il suo sfavillante colore dorato, con preziosi bagliori d'ambra.
E' un vino che rivela fin da subito la sua complessità: si passa dalla frutta esotica al miele, dalla mandorla alle noci, a sottili sentori di cedro e di canditi all'arancia.
Lo bevo con soddisfazione, apprezzando il suo non essere stucchevole ed il rivelarsi invece piacevolmente bevibile, assaporandone i delicati equilibri, la persistenza ed il suo gusto pieno.
Nel finale arrivano anche delle note lievemente amarognole, che vanno dal caramello all'amaro di noci.
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