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L'Azienda Agricola D'Ancona è una piccola azienda a carattere familiare sita nell'isola di Pantelleria, in località Cimillìa. La storia dell'azienda, ormai quasi secolare, si svolge da più di tre generazioni: capostipite fu il nonno Salvatore nei primi anni del Novecento. La sua prima cantina nacque in località Margana e fu trasferita negli anni ’30 a Sciuveki, quando proprio a Margana iniziò la costruzione dell’aereoporto per scopi militari e vennero espropriati i terreni della zona. Docente per qualche anno presso l’Istituto Agrario dell’isola, decise di abbandonare l’nsegnamento per costituire una vera e propria Ditta: spediva l’uva passa e il Passito con velieri prima e motovelieri poi verso i principali porti italiani (Marsala, Napoli, Livorno, Genova). Continuò il figlio Totò, rientrato a Pantelleria nel 1963 dopo una lunga permanenza a Tripoli, dove nel frattempo si era sposato e aveva fatto esperienza gestionale nell’azienda agricola della moglie. Fu lui che costruì l’attuale cantina all’interno di un vecchio dammuso, in località Cimillìa. La sua particolare cura e attenzione per la produzione dei vini nasceva già in vigna. Diede il via alla vendita per corrispondenza e fu il precursore di quello che oggi è chiamato “il turismo del vino”: nella sua cantina c’erano sempre “visitatori” di passaggio che venivano accolti con ospitalità e a cui venivano fatti degustare i vini, offerti con semplicità ma come dono prezioso, come opera d’arte costata fatica e sudore. Alla sua morte prematura, nel 1987, i cinque figli costituiscono una società e continuano l’opera del padre. Dal 2000, in seguito a cambiamenti nello statuto societario, l’azienda passa in gestione alle donne della famiglia, Caterina e Sara. In questi anni si è proceduto all’ammodernamento e alla ristrutturazione della cantina e si è intensificata l’attività di accoglienza per la gente presente in estate nell’isola, con attività di informazione sui processi produttivi e degustazioni dei vini abbinate a prodotti tipici. Quello dei “privati” rappresenta il mercato principale. La filosofia è la stessa da sempre: numero limitato di bottiglie per un’alta qualità dei prodotti; Caterina e Sara infatti, oggi alla guida dell’azienda, seguendo la filosofia del padre e del nonno, mantengono volutamente una produzione limitata al fine di poter eseguire il procedimento tradizionale con un accurato controllo in tutte le fasi di lavorazione, a partire dalla selezione delle uve fino al prodotto finito. Gli ettari vitati sono 4, la produzione annua è di circa 10.000 bottiglie. Le etichette prodotte sono 3. L'enologo è Antonio D'Aietti, e anche la stessa Caterina è enologo.
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Cimillya Passito di Pantelleria 2008
DOC Moscato di Pantelleria. Passito di Pantelleria e Pantelleria
D'Ancona
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L'isola di Pantelleria, estesa 83 chilometri quadrati, è la più grande fra le isole siciliane (Eolie-Egadi-Pelagie) e la quinta delle italiane.
E' un'isola di origine vulcanica, situata quasi al centro del Mediterraneo, distante 70 chilometri dalla Tunisia, ossia più vicina all'Africa che alla Sicilia.
Vi abitano attualmente attualmente circa 7.600 persone: i "Panteschi".
La storia della produzione del Passito a Pantelleria ha più di duemila anni. Già nel 200 a.C. Magone, generale cartaginese, descriveva come si svolgeva la produzione dell’antenato dell’odierno Passito di Pantelleria.
Giacomo Casanova, avventuriero e seduttore veneziano del Settecento, per facilitare l'approccio con ognuna delle donne che conquistava, offriva loro un bicchierino di Passito di Pantelleria.
Per la sua produzione si utilizzano esclusivamente uve della varietà Zibibbo, conosciuta anche con i nomi di Moscatellone, Salamanna, Moscato d’Alessandria o, localmente, Moscato di Pantelleria.
Lo Zibibbo appartiene al grande gruppo dei ‘Moscati’ chiamati dagli antichi "Vitis Apianae" perchè dolci e preferite dalle api. Noto anche come Moscato d'Alessandria, proviene dall'Egitto, ed è coltivato in Sicilia presumibilmente dai tempi dei fenici.
I vigneti sono terrazzati, quasi intagliati sui pendii dell'isola e sorretti da muri a secco di pietra lavica, tanto scenografici quanto faticosi da coltivare e manutenere.
Il Passito di Pantelleria Cimillya 2008 è prodotto con uve Zibibbo al 100 %.
Le bottiglie prodotte sono circa 3.000.
La vendemmia è stata a metà agosto, a cui è seguito un appassimento al sole di 30-35 giorni.
Vinificazione e affinamento in acciaio per 24 mesi. Ulteriore affinamento in bottiglia per 3-6 mesi.
Gradazione: 14.50 %
Ottimo con i dessert, pasticceria secca e dolci di mandorle, formaggi importanti stagionati e miele. Molto particolare con cioccolato al peperoncino o crostini di bottarga; da gustare anche da solo come vino da meditazione.
Passiti: non solo cantuccini e pasta di mandorle, please! A cura di Franco Ziliani
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Lo verso nel bicchiere e si presenta di uno splendido color ambra, luminoso e brillante.
Molto interessanti i profumi, intensi e di gama ampia: datteri, fichi, miele, ma anche arancia candita e cedro. Piacevoli sentori di frutta gialla matura: pesche ed albicocche. Anche la componente esotica si fa sentire: mango soprattuttto.
In bocca è molto delicato, caldo e persistente, con eccellente retrogusto finale.
Sicuramente un giudizio molto positivo, per un prodotto che fotografa e rappresenta il suo territorio.
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