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Nel panorama delle Cantine Cooperative valdostane la Cooperativa La Crotta di Vegneron, che nasce nel 1980 a Chambave in bassa Valle d’Aosta, per iniziativa di 25 soci che diventano 80 già nel 1985, per arrivare oggi a quota 100, rappresenta una sorta di unicum, ponendosi l’obiettivo di valorizzare i vitigni autoctoni come Petit Rouge, Fumin, Vien de Nus, Muscat de Chambave e Nus Malvoisie, dando spazio anche ad altre varietà più internazionali come Pinot Noir, Gamay e Müller Thurgau da tempo perfettamente adattate ai terreni ed al clima della zona. Una delle caratteristiche peculiari di questa cantina è che i soci viticoltori oltre alle uve conferiscono anche mano d’opera, perché ogni socio, per statuto, é obbligato a prestare servizio gratuito alla cooperativa per un monte ore in funzione dei quintali di uva conferita. Oggi la produzione ha raggiunto quota 300.000 bottiglie, ed elabora le uve provenienti dalle due importanti zone di produzione che danno il nome alle denominazioni di origine Chambave (che comprende anche i comuni di Châtillon, Saint Vincent, Saint Denis e Verrayes) e Nus (che comprende anche i comuni di Quart e Fénis). I vigneti si trovano nelle aree più vocate e meglio esposte a sud della vallata, in un ambiente di montagna (le vigne vanno da 500 a 850 metri di altezza) caratterizzato da forti pendenze e da un’estrema frammentazione dei vigneti. Il 35% della produzione totale della Cooperativa riguarda uve a bacca rossa, mentre il 65% da uve a bacca bianca. Da queste uve nascono 19 tipi di vino, di cui 15 DOC e 4 da tavola, con una gamma completa di tipologie, che va dai vini da aperitivo ai vini da dessert.
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Chambave Moscato Passito Prieuré 2011
DOC Valle d'Aosta o Valee d'Aoste
La Crotta di Vegneron
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Il Passito di Chambave vanta un’antica tradizione che risale nientemeno che al 1494 quando Giorgio di Challant offrì a Carlo VIII, Re di Francia, il Moscato Passito di questo villaggio valdostano, ma il vino pare venisse prodotto in tempi ancora più antichi. Il vino nasce dall’appassimento attento, che si protrae per periodi che cambiano a seconda dell’andamento dell’annata, di uve Muscat de Chambave, provenienti da vigneti allevati a Guyot con alta densità per ettaro (da 6500 a 8000 piante) posti da 450 a 680 metri di altezza, con esposizione sud-est, sud-ovest e nord-est situati nei comuni di Chambave, Saint Denis, Châtillon, Verrayes, su terreni morenici, sciolti, sabbiosi, in forte pendenza. La raccolta delle uve viene effettuata in periodi diversi, a seconda dell’altezza dei vigneti, dal 20 settembre sino alla prima settimana di ottobre, con un’attenta selezione dei migliori grappoli per maturazione e per integrità della buccia. La vinificazione e l’affinamento avvengono esclusivamente in acciaio, con macerazioni pellicolari pre-fermentative a freddo della durata di 36/48 ore e le fermentazioni possono protrarsi anche per un mese. L’affinamento dura 12 mesi, conservando il vino sulle fecce di fermentazione con frequenti “batonnages”.
Intervista al produttore a cura della Redazione di Top Italian Wine
Passiti: non solo cantuccini e pasta di mandorle, please! A cura di Franco Ziliani
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Questo Moscato passito di Chambave affascina sin dal primo impatto visivo, grazie al suo colore dorato intenso, brillante di mille riflessi e luminoso e continua a colpire ancora di più una volta portato il bicchiere (servire da 12 a 14 gradi) al naso e lasciando esprimersi tutta la ricca tavolozza di profumi che variano dalle note fruttate, mature al punto giusto e non sovramature e fresche, di albicocca e pesca, mandorla ed erbe aromatiche, fiori di montagna e miele d’acacia, in una sequenza nitida e di grande fragranza. Al gusto il vino è avvolgente, caldo e moderatamente alcolico, suadente sul palato, cremoso e rotondo, senza spigoli anche se la materia è ravvivata e vitalizzata da un’acidità ben bilanciata. Il finale è lunghissimo, persistente, dolce ma in maniera estremamente elegante ed equilibrata. Un passito da abbinare a dolci secchi, fantastico l’abbinamento alle caratteristiche “tegole” valdostane, ma da gustare anche su formaggi erborinati e leggermente piccanti.
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